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Foruncoli?
I
foruncoli sono infiammazioni dei follicoli cutanei che deturpano il volto.
Non possono essere eliminati con la rapidità che si vorrebbe: spremendoli
prima che siano maturi o con pomate antibiotiche. Per esperienza, la
migliore soluzione per non farli aumentare e farli asciugare nella maniera
più rapida, indolore e non invasiva è quella di coprirli con un leggero
strato di SAPONE di MARSIGLIA.
Lavare la
parte infetta con sapone allo ZOLFO e successivamente bagnare con poca
acqua il SAPONE di MARSIGLIA. Strofinare la parte bagnata con un dito fino
a produrre una bianca schiuma. Con lo stesso dito poggiare la schiuma sul
foruncolo, coprendo tutta la parte arrossata. Questa operazione va fatta
preferibilmente alla sera, prima di coricarsi, ma va bene anche in
qualsiasi ora della giornata, magari applicando uno strato di schiuma più
sottile. Disseccandosi, la schiuma di sapone restringe e prosciuga il
foruncolo e nello stesso tempo, se applicata leggermente, una volta secca,
ha l'effetto di mimetizzare il foruncolo stesso, come un fondo tinta (più
igienico del fondo tinta).
Aug
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Facciamoci caso
E' una banalità ricordare che "il mattino ha
l'oro in bocca", che "chi bene incomincia è a metà
dell'opera" ecc... Eppure nella saggezza dei
proverbi c'è sempre qualcosa di molto realistico. Che le prime ore dopo il
risveglio abbiano la forza di condizionare il resto della giornata lo
dimostra una semplice constatazione. La prima canzone che ascoltiamo alla
radio prima di uscire di casa o in macchina mentre ci rechiamo al lavoro,
ci ronzerà in testa tutto il giorno e magari ci sorprendiamo a
canticchiarla, così, senza sapere perché. Se i nostri primi pensieri del
mattino sono rivolti a qualcosa di negativo, come un cattivo affare o come
uno sgarbo ricevuto, se ci alziamo insomma con il piede sbagliato, ci
troveremo ad affrontare ogni nostro impegno con pessimismo e di cattivo
umore, per accorgerci poi nel corso della giornata, di aver caricato certi
fatti di una eccessiva importanza.
Un antidoto c'è, per vivere meglio ed è più
semplice di quanto non si possa credere.
Iniziamo la giornata senza distrazioni. Evitiamo
di fare tutto meccanicamente, facciamoci caso a quello che facciamo e a
quello che c'è attorno. Facciamoci caso all'acqua del rubinetto che scorre
e ci bagna le mani e la faccia. Assaporiamo la sensazione di bocca pulita
lavandoci i denti. Proviamo a stringere fra le mani la tazzina del caffè,
per sentirne il caldo confortante, ascoltiamo il tintinnio del cucchiaino e
non tracanniamo il caffé come se fosse una
medicina, ma sorseggiamolo assaporandone l'aroma.
Muoviamoci pure in fretta, ma non andiamo con la
mente oltre alla realtà che ci si presenta innanzi. La fretta non ci
impedisce di renderci consapevoli dei colori attorno a noi. Non oscuriamo
il film della vita che si svolge sotto i nostri occhi, pensando ad altro.
"Un bel mattino, una brutta barba, una
buona lama, un bel sorriso per tutta la giornata" diceva all'altoparlante
un venditore di lamette, tanti anni fa. Non
si rendeva conto che a modo suo diceva una sacrosanta verità: l'esito della
giornata dipende molto dal mattino.
Aug
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Anguilla
alla martana
Per chi non lo sapesse, le migliori
anguille sul mercato (per chi ha la fortuna di trovarle) sono quelle
provenienti da Marta (VT). La ragione è semplice. Marta è una località
situata sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, uno dei più puliti
d'Italia, dove nasce il fiume Marta, estuario che percorre 40 chilometri di
Maremma, per tuffarsi nel Tirreno a Tarquinia. Il Marta è la via percorsa
dalle anguille per raggiungere il mare e
proseguire fino al mar dei Sargassi, dove vanno a riprodursi. Le larve
ritornano poi nelle limpide acque di quel lago, dove viene praticata la
pesca delle anguille fin dal tempo degli Etruschi. La pesca avviene nei
mesi di luglio-agosto con le "filare" (lunghi fili con appesi
gamberetti come esca), quando le anguille sono ancora piccole. Vengono
buttate in casse di quercia forate, immerse nell'acqua corrente e prelevate
quando raggiungono dimensioni più grandi. I migliori capitoni che si
trovano sul mercato milanese provengono proprio da Marta.
Occorrono pochissimi ingredienti: Sale, pepe e
foglie di alloro.
Si incide l'anguilla (o capitone) lungo tutta la
pancia, per pulirla e poi per spruzzarci dentro sale e pepe. Quindi tutto
il corpo viene avvolto con foglie di alloro, tenute ferme da un filo di
cotone (quello per cucire).
Si infilza l'anguilla così preparata nello spiedo
e si fa cuocere al fuoco di brace (non molto forte e senza fiamma).
Piatto
semplice, dall'odore e dal sapore inconfondibile.
Aug
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Aglio per le
punture
Siete stai punti da un'ape, una vespa o da una
zanzara? Tagliate uno spicchio d'aglio a metà e strofinate molto
leggermente la parte umida sulla puntura. Di solito basta questo
provvedimento a bloccare la reazione allergica all'anticoagulante iniettato
dall'insetto. Ve lo dice uno provatamente allergico alle punture di vespa ( fui ricoverato in una clinica di Francoforte, in preda
allo shock anafilattico procuratomi dalla puntura di una vespa in
campeggio). Giorni fa sono stato punto da un'ape ed è stato sufficiente
strofinarci sopra dell'aglio, cosa che faccio ormai ogni volta che mi punge
una zanzara. Oggi, 30 luglio 2009, ho ascoltato in un canale RAI i consigli
di un "esperto" per chi è allergico alle punture di zanzara. Come
rimedio propinava una crema cortisonica o antibiotica. Passi per la crema
al cortisone, ma per quella con antibiotico mi sento proprio di dare
l'insufficienza professionale al Cerusico televisivo.
Aug
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Non aprite quella posta!
Quanta
spazzatura c'è fra la posta che ricevete per E mail!e quante insidie! Tramite la vostra casella di
posta elettronica può entrare di tutto, perché c'è chi riesce a monitorare
la vostra età, i vostri gusti, le vostre spese e muore dalla voglia di
mettere le mani sui vostri conti correnti, magari impossessandosi dei dati
delle vostre carte di credito. Nessun antivirus può risultare sicuro al
100% se non siete voi stessi a fare attenzione quando aprite la posta e
dove cliccate con il mouse.
Comportatevi
come ci si comporta con gli estranei che bussano alla porta: Se si annunciano a nome di operatori telefonici,
bancari, postali, del gas o dell'energia elettrica senza essere stati
annunciati con qualche giorno di anticipo, come i lettori di contatori, non
aprite assolutamente la porta. Se ingenuamente
avete aperto la porta e vi chiedono di visionare una bolletta di pagamento,
richiudete immediatamente e girate la chiave.
Con
Internet siate ugualmente prudenti. Ma con gli avvoltoi che girano attorno
ai vostri computer mascherati da Banche, Banco Posta, Agenzie di lavoro,
Partner ecc., con chi vi offre sesso, giochi o Viagra,
bisogna sapere che la prudenza non è mai troppa.
Se usate Outlook Express, ecco cosa vi consiglio di fare,
per tenere fuori dalla porta gli indesiderati:
Per prima
cosa aprite Visualizzazione, andate su Layout, controllate che nel Riquadro di Anteprima non sia smarcata [v] la voce "Visualizzazione riquadro di anteprima".
Se lo è, togliete la smarcatura [ ]. Così quando vi
arriverà la posta, appariranno soltanto i titoli delle mail in arrivo, che
potrete decidere voi se leggere o meno.
Adesso
potete scegliere da chi non volete più essere importunati (senza farglielo
sapere):
1) Andate
con il tasto destro del mouse sul mittente indesiderato, elencato fra le
mail in arrivo.
2) Nella
finestra a tendina che si apre fate clic sulla voce Proprietà, quindi andate su Dettagli
e nella finestra che appare selezionare e copiare il primo indirizzo che
appare in alto, dopo la voce "Return path:"
3) Chiudete
questa finestra con Annulla, poi aprite Strumenti
e andate su Regole messaggi.
4)
Cliccate su Elenco Mittenti Bloccati.
5) Nelle
finestra che si apre fate clic su Aggiungi.
6) Nel campo del modulo che appare incollate l'indirizzo mail prima copiato.
7)
Smarcate la voce "Messaggi di posta e new",
quindi OK, OK.
In questo
modo avete chiuso fuori dalla porta gli ospiti sospetti o da voi
indesiderati.
Adesso vi
conviene eliminare la posta indesiderata sia dalla cartella Posta in Arrivo
che da quella della Posta Eliminata.
Aug
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Digestione al
bicarbonato
Quando ci addormentiamo dopo un lauto pasto, può
capitare di svegliarci all'improvviso con la sgradevole sensazione di
acidità, pesantezza e gonfiore di stomaco. La stessa sensazione si prova
quando il mangiare è stato accompagnato da abbondanti bevute (peggio se di
acqua minerale o di rubinetto). La cosa più sbagliata che possiamo fare è
quella di rispondere alla sete che accompagna il risveglio, con una bevuta
d'acqua. Gli spot pubblicitari abbondano di suggerimenti (pillole o acque
minerali miracolose). Alla larga da certi consigli. Il rimedio più efficace
è il bicarbonato di
sodio. C'è chi consiglia di scioglierlo in una spremuta di agrume.
Se si adotta questo rimedio è da privilegiare il limone. Mai comunque
sciogliere il bicarbonato nell'acqua, farebbe aumentare il gonfiore e la
spiacevole punta di dolore alla bocca dello stomaco. Ma io conosco un
rimedio più efficace in assoluto. Posso dichiararlo con cognizione di
causa, perché l'ho sperimentato varie volte dopo i miei disordini
alimentari. Si versa nel bicchiere un dito di
vino (bianco o rosso che sia, ma non frizzante), si aggiunge mezzo
cucchiaino di bicarbonato, mescolando rapidamente finché il vino non si
trasformi tutto in schiuma. Berlo prima che riassuma l'aspetto liquido.
E' il rimedio di mio nonno, che usava annaffiare troppo i suoi pasti. Ha
sempre funzionato.
Aug
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Il freddo che
guarisce
Quando prendiamo una botta, a meno che non sia una
di quelle botte da pronto soccorso, abbiamo tutti a disposizione una
medicina di pronto intervento: l'acqua fredda e, meglio ancora, il
ghiaccio. Ma non sempre ce ne ricordiamo, perché nella società dei consumi
ciò che costa poco o niente viene di solito considerato poco o niente.
Ammettiamo di camminare scalzi e di urtare violentemente con il mignolo del
piede destro contro lo spigolo della porta. Dopo qualche esclamazione
irripetibile, cerchiamo il Lasunil o altra pomata
miracolosa e se non troviamo niente aspettiamo doloranti, ma con pazienza,
che il tempo faccia il suo corso e il dolore passi. Salvo sottoporsi a
visita medica all'indomani. Eppure basterebbe mettere subito il dito sotto
il rubinetto dell'acqua fredda o applicare del ghiaccio. Venti minuti di
freddo, venti minuti di temperatura ambiente e così via. Se non ci sono
fratture, il dolore passerà e si eviterà di risvegliarci al mattino
zoppicanti. Ma anche se il dito fosse fratturato, quel primo trattamento
con il freddo ci consentirà di recarci dal medico avendo già ridotto al
minimo le conseguenze della botta. Si può dire la stessa cosa per una botta
in testa, a un gomito, alla spalla, al ginocchio ecc. E anche nel caso di
piccole ustioni, che potrebbero guarire con il solo trattamento all'acqua
fredda, ma che potrebbero (tutte) degenerare in ulcere, nell'attesa delle
prime cure mediche.
Se si tratta dell'infiammazione traumatica di un
tendine o di un muscolo, la farmacologia ci propone una miriade di prodotti
(quasi tutti costosi) dal Muscoril all'Artosilene, dal Voltaren all'Orudis,
dal Celebrex al Nimesulide,
dai cerotti ai cortisonidi. L'Aspirina viene
prescritta sempre meno, con la scusa che fa male allo stomaco, ma non
esiste antinfiammatorio senza effetti collaterali. Tutti i FANS (farmaci
antinfiammatori) peggiorano le gastriti e le ulcere e le insufficienze
cardiache. L'Aspirina almeno non fa male al cuore, ma costa troppo poco.
Per i traumi tendinei o muscolari non esiste comunque miglior
antinfiammatorio del ghiaccio, applicato sulla parte dolorante a intervalli
di 20 minuti. I suoi benefici sono immediati e non ha effetti collaterali.
Fidatevi, io di botte (traumi) ne ho prese tante nella vita. Sono guarito
meglio o subito soltanto quando mi sono ricordato del ghiaccio.
Aug
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Roba da
storcere il naso
Durante il sonno
tendiamo a respirare principalmente con il naso. Se il naso è otturato
respiriamo male e una cattiva respirazione impedisce, fra l’altro, il
corretto flusso sanguigno al nostro cervello. Al mattino ci svegliamo
intronati e allo specchio ci vediamo pallidi in volto. Generalmente siamo
portati a sottovalutare questo fatto e sbagliamo, perché da una giusta
irrorazione sanguigna dipende la vita delle nostre cellule cerebrali.
Perdita di memoria e invecchiamento precoce sono le estreme conseguenze.
Se l’otturamento
nasale dipende soltanto dal muco di un raffreddore e non da particolari
patologie, viene prescritta dai medici una soluzione da instillare nelle
narici. Ho usato anch’io questo liquido benefico, ma ho scoperto che si può
ottenere lo stesso risultato (e forse anche meglio) con una soluzione
fai-da-te. Nei minuscoli (ma costosi) contenitori di questo liquido si può leggerne la composizione: “acqua e
cloruro di sodio”. Il cloruro di sodio non è altro che il comunissimo sale
da cucina, costa poco e lo abbiamo sempre a disposizione, senza doverci
recare in farmacia. Io lo adopero nel modo seguente: Verso in mezzo
bicchiere d’acqua un pizzico di sale fino (usando i bicchieri di carta si
evita di schifare chi ci osserva), lo faccio sciogliere mescolandolo e poi
aspiro l’acqua, così leggermente salata, dalle narici. Una narice per volta
mentre tengo chiusa l’altra premendo sul naso con un dito. Tiro indietro la
testa e pratico un leggero massaggio stringendo le narici con due dita, per
distribuire meglio la soluzione e poi libero il naso sotto l’acqua corrente
del rubinetto. Alla notte dormo meglio e al mattino mi sveglio riposato.
Provare non costa niente e poi non ci sono
controindicazioni
Aug
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Acqua liscia, gasata o di rubinetto?
Tutti usiamo l'acqua che esce dal rubinetto di
casa per lavarci, lavare o cucinare, ma pochi siamo rimasti in Italia ad
usarla come acqua da bere. Ormai ci hanno convinti che l'acqua del
rubinetto è piena d'insidie e che conviene bere soltanto l'acqua
commercializzata. Il Calcio (Ca) è una delle due sostanze più demonizzate.
Oltre a incrostare la lavatrice e le pentole, ci procura i calcoli e altre
sventure simili. Per evitare questi pericoli c'è chi ci consiglia (i
venditori di depuratori casalinghi) di mettere la museruola ai rubinetti.
C'è invece chi ci propina un'acqua minerale priva di calcio. Se il calcio
fosse tanto dannoso, dovremmo decalcificare anche il latte e i latticini,
ma siccome ciò è impossibile, allora dovremmo rinunciare a questi alimenti.
Sfido chiunque a provare che un litro di latte contenga meno calcio di un
litro d'acqua, ma chi ti consiglia "per il tuo bene" l'acqua
minerale povera di calcio, non ti sconsiglia il latte e i latticini (non
sono arrivati a tanto!). Ma pensate come si starebbe senza il minerale che
costituisce i denti e le ossa, che regola la trasmissione dei segnali
nervosi, che permette la contrazione muscolare, la regolarità del battito
cardiaco e interviene nella coagulazione del sangue. Come si starebbe senza
calcio! L'altro minerale demonizzato è il Sodio (Na) che fa ingrassare, fa
aumentare la pressione e blocca i reni. E' ormai famosa quella pubblicità
dove la particella di sodio si aggira desolata alla ricerca di suoi simili,
dentro una bottiglia d'acqua minerale. Il telespettatore si convince che il
sodio è una sostanza da fuggire, aiutato in queste paure dal dietologo che
lo mette in guardia dall'assunzione di sale, perché farebbe ingrassare.
Nessuno ti mette al corrente della necessità del sodio nel nostro
organismo. E' un catalizzatore chimico, ha la funzione di regolare
l'equilibrio acido-basico, la trasmissione dell'impulso muscolare e altro.
Quando sudiamo, insieme all'acqua, espelliamo dai pori anche sodio e
potassio. Se anziché reintegrarli, facciamo per di più una dieta povera di
questi sali, rischiamo un collasso per eccessivo calo di pressione
arteriosa. Sulle navi che battono le rotte tropicali vengono distribuite ai
marittimi pastiglie di sale (cloruro di sodio e potassio) da ingerire ad
ogni bevuta, proprio per prevenire complicazioni di questo genere.
Naturalmente per il calcio e per il sale valgono le regole universali della
giusta quantità, altrimenti intervengono quei pericoli tanto strombazzati
dalle pubblicità pelose. Il troppo stroppia, si sa, ma un conto è evitare
un'alimentazione ipercalorica o ipersodica, altra
cosa è togliere il sodio dalla propria tavola, come non sarebbe
intelligente eliminare il calcio dalla propria dieta. Ma c'è di più.
L'acqua che sgorga dal rubinetto di casa arriva generalmente da un
acquedotto sottoposto per legge a controlli chimici e batteriologici. Può
essere più o meno leggera, ma è sempre preferibile a un'acqua conservata in
bottiglie (e peggio ancora quelle di plastica). Quarant'anni fa a chi aveva
un'assicurazione RCA del Lloyd Adriatico veniva spedita una pubblicazione
mensile dal titolo "Quattrosoldi". In
uno di quei numeri c'era un ampio servizio sulle acque minerali, dove non
si negavano le proprietà terapeutiche delle acque esaminate. Purtroppo gran
parte delle proprietà sono volatili e non resistono che pochi giorni o
poche ore dopo il prelievo dalla fonte. Dopo qualche settimana,
specialmente se le bottiglie restano esposte al sole, l'acqua fermenta e si
formano al suo interno dei microrganismi. Una foto li riproduceva con
assoluta eloquenza. La fermentazione può essere ritardata immettendo
nell'acqua anidride carbonica. Pertanto si potrebbe stare un po' più
sicuri con le acque frizzanti. Ma qui intervengono i dietologi, che
lanciano un allarme sulle bevande gasate. Infatti evitando le bevande
gasate, chi fa una dieta s'illude di dimagrire, invece si sta soltanto
sgonfiando, ma tanto basta per avvalorare una dieta (e giustificarne il
costo) che promette dimagrimenti in poco tempo. L'acqua frizzante ormai è
entrata a far parte dei pregiudizi degli italiani. Pertanto la stragrande maggioranza preferisce le acque minerali naturali
lisce. Se questa è la scelta, perché allora non tornare al vecchio
bistrattato rubinetto dell'acqua potabile? Potenza dei mass-media!
Aug
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Denti sani
L’acidità favorisce la
carie, ma si può neutralizzare. I pomodori, le insalate condite con l’aceto
e la frutta in genere lasciano in bocca un certo grado di acidità, nociva
per i denti. Ma non per questo bisogna togliere dalla nostra tavola frutta
e verdura, tanto necessarie al nostro organismo. Si può invece
neutralizzare l’acidità con l’alcalinità del bicarbonato. Troppo semplice?
I rimedi migliori sono spesso i più semplici e i meno costosi. Io
normalmente lavo i denti alla sera con dentifricio e spazzolino. Al mattino
mi limito a sciacquare la bocca con del bicarbonato sciolto in una tazzina
d'acqua e infine con acqua pura. Ritengo inutile infatti sfregare ancora i
denti con lo spazzolino quando non c'è altro da rimuovere che l'acidità prodottasi
nelle ore notturne.
Aug
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L'importanza di dormire bene
Possiamo dormire poche ore e svegliarci
riposati, oppure fare un lungo sonno e risvegliarci stanchi. Come mai?
Dormire non sempre vuol dire riposare e i motivi possono essere vari, dalle
condizioni fisiche all'ambiente, dalla posizione all'orario ecc. Una sola
condizione è necessaria: il completo rilassamento del corpo e della mente,
che non deve seguire, ma anticipare il sonno. Semplice? Non troppo, per noi
che andiamo al letto con la televisione accesa, con la mente occupata a
fare i conti di quanto abbiamo speso nella giornata e delle bollette da
pagare. Se poi siamo presi da sconforto o rancore per cose che capitano in
famiglia o nella società, sembra proprio che non siamo destinati a riposare
come si deve.
Eppure riposare si può e si deve. Basta non usare sonniferi, droghe o altre
porcherie che servono solo ad arricchire chi le fabbrica.
Quando decidi di prender sonno spegni luci, radio, televisore e coricati
supino, con le spalle e la testa appoggiate su un unico piano, gambe
leggermente divaricate, braccia lungo i fianchi, gomiti allargati di
qualche grado e mani con le palme rivolte verso il basso. Poi segui queste
fasi:
1^ fase: Annulla ogni collegamento mentale con i quattro arti, come se non
possedessi né gambe né braccia e il corpo galleggiasse nell'aria.
2^ fase: Distendi tutti i muscoli facciali e il cuoio capelluto.
3^ fase: Lascia che il respiro entri e fuoriesca liberamente dalle narici e
dalla bocca semiaperta, senza cercare di controllarlo.
4^ fase: Con gli occhi chiusi, non immaginare niente. Una leggerissima
sensazione di piacere ti avvertirà che i muscoli oculari sono completamente
rilassati.
5^ fase: (Questa è la più difficile, ma la più importante). Annulla ogni
pensiero. Non appena ti accorgi di essere mentalmente attivo, rituffati nel
vuoto mentale.
A volte occorre più di un tuffo del genere, perché come spiritelli maligni
i pensieri cercano di affiorare da ogni parte. Se il sonno ti cattura
mentre stai pensando, non riposerai come si deve. Non appena avrai la mente
sgombra da ogni distrazione, sarai tu a catturare il sonno vero
ristoratore, dal quale ti risveglierai fresco e riposato. Provare per
credere! E' un metodo orientale al quale ricorro quando mi ricordo e quando
ho poco tempo a disposizione per recuperare le energie spese. A volte mi
basta un'ora su ventiquattro, dove invece non ne sarebbero sufficienti otto
di sonno.
Aug
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Nosce te ipsum e sconfiggi il vizio
Fumavo fino a tre pacchetti di sigarette al giorno
e poi ho smesso. Come?
Comprai quasi per caso un libro intitolato
"Come smettere di fumare in 14 giorni", edizioni Rizzoli. Era un
corso strutturato in 14 lezioni, da seguire una al giorno. Smisi di fumare
all'11° giorno, con tre giorni di anticipo. Prestai il libro a un amico e
non ho più rivisto né l'amico né il libro. E'
proprio vero che i libri non si prestano, meglio regalarli, si fa più bella
figura e magari si rafforza un'amicizia, anziché perderla insieme al libro.
Ma veniamo al dunque: Come sono riuscito a smettere di fumare?. Ho semplicemente afferrato il vero senso di
quelle lezioni, che si può riassumere nell'antico detto "Nosce te ipsum" (conosci
te stesso). Ogni lezione era focalizzata su un particolare momento della
giornata da analizzare e annotare in tutti i particolari. Praticamente si
trattava di scoprire i motivi (non ce n'è uno solo e sono diversi da
individuo a individuo) che inducono una persona a diventare schiavo del
fumo e di tutti i movimenti che lo accompagnano. Una volta che si mettono a
nudo i motivi, si è già quasi smesso di fumare.
Se sei interessato all'argomento, non devi far
altro che seguire questi consigli:
Comportati come il solito. Fuma come hai sempre fumato, ma facendo mente
locale. Ogni volta che tiri fuori una sigaretta dal pacchetto soffermati
qualche secondo a riflettere: sei nervoso? Ti senti a disagio? Ti senti
osservato? Hai bevuto un caffé? Hai mangiato? Hai
fatto all'amore? Sei particolarmente felice? Stai discutendo? Ecc.........e
per ogni motivazione che riesci a individuare chiediti:<<Ma perché la
sigaretta? Che c'entra il fumo?>> Perché dopo il caffé,
dopo i pasti, nei dibattiti, nelle arrabbiature, nei momenti di relax ecc.
ci vuole proprio una sigaretta? E continua a fumare, con assoluta
consapevolezza, senza lasciarti distrarre dai gesti rituali dell'abitudine,
ma dominandoli per capire. Fino a quando ti sentirai un cretino a fare quei
gesti e ti si aprirà di fronte un mondo nuovo che si può vivere senza la
schiavitù del fumo.
Lo stesso metodo della consapevolezza si può
applicare per DIMAGRIRE senza particolari diete. A tavola chiediamoci se mangiamo perché abbiamo
veramente fame o soltanto perché è l'ora dei pasti e si sa che a quell'ora
si deve mangiare. Ci stiamo abbuffando perché abbiamo un appetito
esagerato, patologico, o perché non vogliamo perderci niente di quanto ci
viene propinato a tavola? Diamo più retta allo stomaco o alla gola?
Cerchiamo fra i cibi in tavola qualcosa che ci riattivi l'appetito dopo un
normale pasto, che altrimenti finirebbe lì? Mangiamo un pezzo di grana in
più per finire il bicchiere di vino? Beviamo un bicchiere in più per finire
quel pezzo di grana che è rimasto nel piatto? Cerchiamo il dolce perché ne
abbiamo bisogno o perché stiamo cedendo alla gola? ......eccetera. Ci
voglio provare. Chissà se dopo avere smesso di fumare, non riesca anche a
smettere di mangiare.....senza fare la fine
dell'asino di Buridano, però!
Aug
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Amatriciana

Penne all’amatriciana per
due persone:
4 etti ( più o meno, a seconda dell'appetito) di pasta, un etto
di guanciale (quello di Norcia è il migliore), mezza cipolla, quattro
pomodori ramati, olio, sale e un peperoncino maremmano o calabrese.
Tagliare a cubetti metà del guanciale, metterlo a soffriggere,
possibilmente in un tegamino di coccio. Appena giunge alle narici un
odore di guanciale leggermente abbrustolito, versare la cipolla tritata.
Subito dopo tagliare a strisce sottili il resto del guanciale e lasciarlo
rosolare insieme alla cipolla.
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Quindi
aggiungere i pomodori, lavati e tagliati, con tutta la buccia (sbaglia
chi la toglie) e infine il peperoncino. Quando le bucce dei pomodori si
accartocciano su se stesse, staccandosi completamente dalla polpa e il
sugo si fa più rosso toglierlo dal fuoco.
Attenzione alla pasta che deve essere cotta al dente. Alla fine scolare e
condire (meglio se la pasta viene condita e fatta saltare per qualche
secondo in pentola). Una spruzzatina di formaggio è opzionale, ma è
d'obbligo che sia pecorino romano. Ricordatevi: "parmeggiano
e grana non si sposano con l'amatriciana
Aug
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Caffè al
peperoncino 
La caffeina contenuta nel caffè e la capsaicina contenuta nel peperoncino, quando non sono
sconsigliate dal medico per ragioni cliniche individuali, sono due sostanze
che aiutano la circolazione del sangue e il rendimento intellettuale. Io le
assumo entrambe in una tazzina di caffè. Nella caffettiera moka, riempita
d'acqua al di sotto della valvola di sicurezza, metto del caffé macinato per metà del filtro. Ci spruzzo sopra
una piccola dose di peperoncino in polvere e completo il riempimento con il
caffé. Qualunque sia la marca del caffé, il peperoncino ne accentua il sapore, provoca un
benefico senso di calore e lascia nel palato un gradevole ricordo. Provare
per credere!
N.B.
Io compro i peperoncini secchi e me
li trito in casa con un macinino da caffé (che
tengo alla larga dai nipotini), perché non mi fido del peperoncino in
polvere che si trova in vendita. Una volta alcuni contadini lo allungavano
con polvere di pomodori secchi (niente di nocivo), ma oggi si usa colorare
tutto con polveri che nessuno ti dice quanto siano cancerogene. Comunque il
peperoncino taroccato si riconosce dal colore. Diffidare di quello troppo
rosso. I semi del peperoncino sono gialli e una volta tritato assume un
colore arancione (rosso della buccia + giallo dei semi) tendente al rosso.
Consiglio: Ognuno di noi ha una soglia di
sopportazione al piccante. Per conoscere la propria soglia, cominciare a
fare uso del peperoncino in piccolissime dosi, aumentandole
successivamente.
Aug
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Sblocca lo zip
La cerniera lampo è una bella invenzione, ma
quando s'inceppa ci fa rimpiangere i bottoni. Eppure esiste un semplice
rimedio. Basta strofinare della cera (quella delle candele va benissimo)
sui dentelli della cerniera, tirare lo zip due tre volte su e giù. La
cerniera scorrerà dolcemente, senza strappi. Questo trattamento vale come
prevenzione quando l'indumento con chiusure a cerniera è stato appena
acquistato, ma può essere ripetuto tutte le volte che l'indumento stesso
viene riposto nell'armadio per un cambio di stagione.
Aug
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AVVERTENZA
Tutte gli articoli presenti in questo sito derivano in massima parte
da esperienze o convincimenti personali dell'autore. Sono quindi da
valutare come semplici consigli, con il beneficio del dubbio.
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Aug
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